POLLI NELLO SPAZIO

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“La fotografia non sa mentire, ma i bugiardi sanno fotografare” (Lewis Hine fotografo sociale e sociologo statunitense, 1874/1940)

Le campagne animaliste e ambientaliste quando intervengono sul piano del buonsenso sono anche portatrici di riflessioni che spesso conducono ad azioni correttive e a leggi che altrimenti non ci sarebbero. Ma sempre più spesso i conduttori di queste campagne estremizzano  le loro considerazioni e le trasformano in allarmismi che si profilano nella maggior parte dei casi come terrorismi mediatici infondati, abilmente costruiti per arrivare alla pancia di chi si accontenta di leggere e vedere una sola fonte.

Ma chi, in sostanza, opera per rifornire di alimenti “il pianeta” è molto più attento e responsabile di come viene percepito a causa di queste campagne.

Certo i banditi si annidano ovunque. Se vuoi trovarli li trovi (in ogni campo) e sono quelli che involontariamente forniscono le immagini di denuncia più diffuse soprattutto dal comparto delle associazioni animaliste.

Per ora non parliamo delle varie scelte alimentari possibili, ma in generale del dialogo a due vie che -se ci fosse- sarebbe molto più produttivo e utile. Laddove infatti questo dialogo si avvia, produce sempre risultati di cui beneficiano tutti, soprattutto in campo alimentare dove la sicurezza e il benessere riguardano vicendevolmente la salute sia dell’animale che delle persone.

Venendo, per esempio, agli allevamenti del settore avicolo, chi stimola la protesta per gli spazi destinati a questi animali, mostra al suo pubblico solo immagini che mostrano allevamenti affollatissimi. In realtà quell’affollamento riguarda solo l’ultima fase del periodo che dura 6 settimane: quello di massima crescita dell’animale. Quell’affollamento dura quindi poche ore, ma il colpo d’occhio che viene offerto da quei pochi fotogrammi scelti “ad hoc” induce a pensare che quella sia la situazione normale di tutto il periodo di permanenza. Viene volutamente omesso di mostrare la situazione del primo giorno, quando l’animale è ancora pulcino e ovviamente occupa meno di un decimo dello spazio messogli a disposizione.

Le foto che seguono indicano invece la realtà di un moderno allevamento. La prima mostra l’accasamento dei pulcini il primo giorno. La seconda “fotografa” la situazione dopo 6 settimane:

Viene sempre omesso anche un particolare che riguarda l’igiene dell’allevamento. Alla fine della sesta settimana infatti, dopo aver trasferito i polli adulti in altri siti e prima di condurre nel sito nuovi pulcini, gli allevatori provvedono al lavaggio e alla disinfezione dei locali e alla sostituzione della lettiera.

Il grafico seguente illustra quanto detto con dei dati numerici ancora più dettagliati:

Questi allevamenti sono ovviamente pensati per consentirci di fare comodamente la spesa al supermercato. Siamo quindi noi che chiediamo al sistema produttivo specializzato di rispondere alle nostre esigenze. Ma quello che pochi sanno è che il sistema è estremamente attento anche alla cura delle condizioni in cui l’animale viene allevato preservando le sue normali attitudini ed esigenze e salvaguardando la sua salute -durante l’allevamento- per salvaguardare la nostra.

E questo è solo uno dei numerosi argomenti poco noti al “pubblico” su come funziona la filiera degli allevamenti.

Continua nei prossimi articoli … >>>

Pietro Greppi

Ethical advisor

info@ad-just.it

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