SANO COME UN POLLO

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Si fa un gran parlare di antibiotici negli allevamenti, di antibiotico resistenza come effetto collaterale del loro uso e del pericolo di trasferire queste resistenze anche alle persone che si nutrono attingendo alla catena alimentare animale.

Si tratta di allarmi creati ad arte da organizzazioni che mescolano abilmente vero e falso confezionando notizie verosimili contando su un fatto a loro noto: la gente comune non ha strumenti sufficienti per giudicare se le notizie che circolano sono informazioni vere o false.

Diciamo subito una cosa: tutto il pollo in commercio è tecnicamente “privo di antibiotici” da almeno 20 anni. Gli antibiotici sono solo uno dei tanti strumenti che gli allevatori usano per mantenere sani gli animali, ma solo nel caso si ammalino, e lo fanno al fine di evitare loro inutili sofferenze e per contribuire ad un approvvigionamento alimentare sano e sicuro per l’uomo, rispettando le severe norme che prevedono l’uso eventuale di medicinali a scopo curativo.

Oggi, ormai da molti anni, tutte le moderne fattorie di polli adottano un programma sanitario seguito da un  veterinario autorizzato.

Proprio come le persone, gli animali a volte si ammalano e curare la malattia fa parte della condotta responsabile di ogni allevatore. Possiamo anche dire che la cautela con cui si cura un animale è molto più rigida e controllata di quanto gli umani riservano a sé stessi. I veterinari determinano se è quando è necessario l’antibiotico. E, quando è necessario, la procedura prevede che gli animali curati, prima di lasciare l’allevamento per entrare nella filiera distributiva, devono aver eliminato completamente ogni traccia residua dell’antibiotico dal loro organismo.

L’antibiotico è in sostanza diventato solo un’estrema ratio, avendo da tempo lasciato spazio a metodi “naturali” di prevenzione delle malattie, che solo gli allevamenti moderni possono garantire, come per esempio la tutela della salute dell’animale, e in generale del suo benessere, attraverso l’estrema attenzione alla qualità dell’ambiente in cui viene allevato e al cibo che gli viene fornito.

PS: Vale comunque la pena di ricordare che qualsiasi batterio, sia esso resistente o meno agli antibiotici, non è resistente al calore del forno o della griglia e viene sempre eliminato da una  corretta cottura.

Vedi anche: https://www.unaitalia.com/antibiotici-e-ormoni-nessuna-traccia-negli-allevamenti-avicoli-italiani/

Continua nei prossimi articoli … >>>

Pietro Greppi

Ethical advisor

info@ad-just.it

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