FORSE NON TUTTI SANNO CHE LA SOSTENIBILITÀ NEL MONDO AVICOLO HA DEI VIDEO CHE LA DIMOSTRANO

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Dal 1965 ad oggi (2019) l’impatto ambientale, prodotto dalla produzione di polli, è diminuito del 50% in tutto il mondo, Italia compresa ovviamente. E questo nonostante la produzione sia di molto aumentata.

Di pari passo è aumentata anche la salute e il benessere dei polli a dispetto di quanti si sbracciano per dire il contrario.

Mi sono chiesto il perché di questa strana situazione che ho verificato essere molto italiana, presente anche in Europa e poco presente nel resto del mondo.

Tutto dipende dalla qualità dell’informazione e dalle fonti da cui arriva. Quando arriva.

In Italia e in Europa infatti, le informazioni su come funzionano gli allevamenti non arrivano al pubblico “consumatore”. Non arrivano perché sono pensate e veicolate nel modo sbagliato. Eppure sarebbero in grado di risolvere molte questioni inerenti la reputazione del comparto e le sue sorti future.

Basterebbe che:

  • le aziende comunicassero “come si deve” e non a suon di spot melensi e artificiosi e neppure affidandosi a inefficaci e inefficienti servizi giornalistici preparati a tavolino o appoggiandosi ad attori scelti in base alla loro notorietà e simpatia …
  • le informazioni prodotte avessero il semplice scopo di illustrare tutte le attenzioni messe in opera dagli allevatori seri (che sono la quasi totalità) il cui interesse è di garantire lo sviluppo di animali sani …
  • si seguisse il buonsenso di una narrazione trasparente su com’è fatta una filiera avicola, dall’uovo al petto di pollo in vaschetta …
  • anziché inseguire l’audience (che scappa appena c’è un allarme che fa più audience), le aziende si organizzassero per dire e mostrare in cosa consiste l’avicoltura seria …

Fosse così, allora, e solo allora, cesserebbero gli allarmismi fomentati dalle organizzazioni ambientaliste e animaliste che sono fra le cause primarie della perdita di credibilità del comparto avicolo. Perdita che corrisponde certamente anche a perdite economiche, che sono poi quelle che al netto di ogni considerazione etica, dovrebbero rendere sensibile il comparto.

Invece, in Italia e in Europa, chi avrebbe contenuti reali e argomentati da trasmettere o decide di non raccontarsi, o lo fa malissimo, o addirittura evita di farsi trovare se non dai cacciatori di budget pubblicitario …

Scelte incomprensibili che han creato terreno fertilissimo per impiantare nella mente sia del “consumatore non vegetariano” sia di quello sensibile al dubbio sulla sua dieta, l’idea che il loro cibo è sbagliato, fonte di tormenti  per gli animali e causa di disastri ambientali.

Tutto questo nonostante l’innovazione nel settore avicolo sia costantemente rivolta a garantire il benessere degli animali allevati e a sviluppare continue ricerche per ridurre significativamente l’uso di acqua, terreni agricoli, elettricità, gas naturali e altre risorse preziose.

Sapendo queste cose, ma non riuscendo a trovare in Italia documentazioni e video di qualità con descrizioni esaurienti, chiare e comprensibili per documentare la realtà, ho allora esteso le mie ricerche oltreoceano.

L’ho fatto sapendo che le tecniche di allevamento, con poche eccezioni e differenze spesso legate solo al clima e alla logistica collegata al territorio, sono ormai praticamente identiche ovunque.

Ed è in America che ho trovato quello che manca in Italia e in Europa in tema di informazione.

In America si segue infatti la via della pubblicazione trasparente, curata, completa e facilmente comprensibile anche ad un pubblico non addetto ai lavori … con il risultato che quanti “si addestrano” come haters (sono ovunque) nei confronti degli allevamenti avicoli, trovano pochissimi spunti per agitare i loro anatemi, i loro strumenti di disinformazione risultano spuntati sul nascere, le loro battaglie non attecchiscono se non in coloro che comunque han deciso a priori di nutrirsi di lattughe pretendendo che lo facciano anche altri.

Ho trovato filmati di qualità, alcuni realizzati addirittura con tecniche 3d a 360° di cui allego i link più sotto.

Illustrano la sostenibilità e la gestione ambientale che le aziende determinano utilizzando tecnologie innovative e pratiche agricole sostenibili ormai essenziali per gestire un moderno allevamento. Fra le soluzioni illustrate vale la pena riassumerne alcune:

  • Installazione di pannelli solari
  • Illuminazione a LED, che produce un risparmio energetico del 20-30%
  • Utilizzo come fertilizzante dei rifiuti provenienti dal pollame
  • Costante monitoraggio dei livelli di ammoniaca nel capannone
  • Risparmio di acqua tramite il sistema di abbeveraggio “a tettarella” che fornisce acqua pulita, e costantemente igienizzata, solo su stimolo dell’animale
  • Ventole e sistemi di raffreddamento per far circolare l’aria e l’acqua e per generare un raffreddamento efficiente nel capannone
  • Predisposizione di aree per concentrare i detriti da destinare alla produzione di compost
  • Allestimento di “tamponi verdi”, che assorbono il deflusso e i nutrienti da far assorbire alle piante collocate intorno ai capannoni

Ed ecco i link ad alcuni dei video più interessanti:

What sustainability means to chicken farmers video:

https://youtu.be/5H_VGdHqg-s

 

Take a 360° Virtual Reality Tour of a Chicken Farm

https://youtu.be/POX7uC4AW6o

Pietro Greppi – Ethical advisor

info@ad-just.it

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