L’evoluzione nasce dal caso. Gli allevamenti avicoli il caso lo cercano.

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La selezione avicola è basata sull’osservazione sistematica di quanto naturalmente avviene in natura. Dagli anni ‘50 ad oggi il comparto avicolo si è dato il compito di osservare quali fossero le scelte migliori da fare per arrivare ad un animale sano ed equilibrato, scoprendo via via che è “sufficiente” avere costante attenzione alla qualità della sua vita.

Lo scopo ultimo è quello (direi “nobile”) della ricerca scientifica finalizzata alla definizione di una fonte di nutrimento sano ed economico da mettere a disposizione di milioni di persone in tutto il mondo.

Un’attività che esige un impegno che il comparto adotta a prescindere con coscienza, responsabilità, serietà, impegno. Peccato che non lo comunichi.

La selezione degli animali in questo settore avviene infatti senza alcuna interferenza chimica o fisica, ma semplicemente attraverso la capacità di individuare e rendere agevoli i passaggi che la natura fa comunque ma più lentamente, per via del fatto che “in natura” i cambiamenti avvengono in un ambiente dove lo sviluppo è basato sul caso.

Ed è proprio il caso, nel sistema degli allevamenti, che viene costantemente cercato. E quando il caso si verifica, viene riconosciuto e gli viene reso più facile il riprodursi.

Il sistema si cura quindi dell’animale, perché assecondandone le esigenze, le attitudini e curandone il benessere attraverso la costante osservazione della sua vita sociale e del comportamento individuale, consente il suo sviluppo senza gli intoppi che la cattività invece produrrebbe.

Per questo negli allevamenti la crescita è più veloce, proprio perché si provvede costantemente ad eliminare gli ostacoli allo sviluppo che invece in natura sono vari e numerosi.

Per certi versi negli allevamenti avicoli si imita quello che noi umani continuiamo ad osservare e praticare da sempre su noi stessi quando cerchiamo di renderci la vita più facile, eliminando quello che ci impedisce di crescere sani, quando ci difendiamo dal freddo, dalle malattie, quando scegliamo di cosa nutrirci … è facendo così che riusciamo a vivere meglio e più a lungo.

È facendo così, e non per qualche fantomatico intervento, che gli animali crescono in modo più veloce e con una certa dose di serenità che è di fatto l’opposto di ciò che invece descrive il chiacchiericcio “popolare” che nasce dalla mancanza di informazioni divulgate … perché chi non sa e non riesce a sapere, ma è spinto da qualche forma di curiosità anche indotta, alla fine compensa la propria “mortificata” curiosità inventandosi scenari di fantasia.

La conseguenza di attenzioni e cure produce quindi dei fatti: l’animale è sano, lo sviluppo è più veloce e ciò porta con sé l’effetto collaterale positivo di disporre anche di un animale più sicuro per ogni soggetto o individuo della filiera con cui entra in “relazione”, sia questo un altro animale o l’uomo che lo alleva o se ne nutre.

La filiera interna, quella che le persone comuni non vedono, è iper controllata e guidata dalla costante formazione delle persone che vi lavorano affinché si creino e si consolidino le condizioni ottimali di ogni fase dell’allevamento nel rispetto del benessere dell’animale.

L’evoluzione del pollo che conosciamo oggi, e di cui ci nutriamo, è quindi opera di una selezione naturale gestita che in alcuni decenni ha portato il comparto avicolo a diminuire notevolmente la propria parte di impronta sul Pianeta. Quanto? Ne parlerò in un prossimo articolo.

Pietro Greppi

Ethical advisor

info@ad-just.it

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