L’uovo è trasparente

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Le uova, oltre ad essere un prodotto alimentare già confezionato di natura, sono anche state sottoposte a procedimenti di riconoscimento della loro provenienza sia per obblighi di legge che per la trasparenza ormai irrinunciabile richiesta da chi consuma.

 

Oggi l’uovo di gallina è il prodotto più trasparente che possiamo trovare. L’etichettatura obbligatoria riguarda ormai tutti i prodotti, ma nell’uovo la precisione e l’affidabilità delle indicazioni è superiore. La maggiore sicurezza di tracciabilità che un uovo garantisce, diversamente da quanto può avvenire nel comparto dei prodotti vegetali, sta nel fatto che la sua marcatura (etichettatura) avviene appena deposto in modo definitivo, indelebile, non falsificabile e non manipolabile.

 

Siamo ormai abituati ai codici stampati sul guscio delle uova che acquistiamo nelle confezioni multiple e, sebbene sia abbastanza diffusa la  guida alla decodifica di quei codici,  ritengo sia utile riprodurne anche qui i significati, sempre con l’obiettivo di rendere il più spesso possibile consapevoli le persone dei loro acquisti.

In fondo all’articolo è presente anche un link ad un interessante e chiaro pdf informativo del Ministero della salute, realizzato con evidente scopo didattico per diffondere informazioni sulla sicurezza alimentare garantita dal “sistema filiera” delle uova. Rimandandovi quindi alla lettura di quel documento riporto qui solo una breve guida per leggere i codici riportati sulle uova che sono indicati secondo la seguente logica:

 

X YY ZZZ WW JJJ

 

dove:

X individua tipo di allevamento delle galline ovaiole,

YY lo Stato di produzione (IT = Italia)

ZZZ il Codice Istat del Comune,

WW la sigla della Provincia di ubicazione del produttore

JJJ il codice identificativo dell’allevamento di produzione.

 

I tipi di allevamento possono essere:

0 = biologico

1 = all’aperto

2 = a terra

3 = in gabbia. Per questa indicazione (il numero 3) vale la pena sottolineare che si tratta di un’indicazione destinata ad essere modificata in quanto è in fase di completamento un radicale adeguamento in open-space di tutti gli allevamenti, dove le ovaiole si muovono libere accedendo ai nidi distribuiti nell’allevamento per consentire la naturale deposizione delle uova.

 

 

Per quanto riguarda la confezione che contiene le uova, su questa si trova riportata la taglia delle uova con una di queste sigle:

 

XL = uova grandissime (almeno 73 grammi)

L = uova grandi con (almeno 63 grammi)

M = uova di taglia media (almeno 53 grammi)

S = uova più piccole (meno di 53 grammi)

 

PS: la gallina di razza livornese depone uova bianche le cui proprietà nutrizionali sono sostanzialmente identiche a quelle brune

 

Si possono trovare sulle confezioni anche le indicazioni di categoria riguardanti la freschezza. Per cui se troviamo indicata:

Categoria A le uova sono fresche o extra fresche

Categoria B le uova sono di seconda qualità o conservate

Categoria C le uova sono del tipo destinato all’industria alimentare perché non appartenenti alle caratteristiche delle prime due categorie

 

Note utili

Se le uova sono vendute sfuse è obbligatorio vi sia un cartello che riporti almeno nome e indirizzo del produttore. A questo proposito va sottolineato che gli allevatori che non hanno grandi allevamenti, in genere sono meno attrezzati di quelli “grandi” e strutturati per rifornire la grande distribuzione. Dimensioni ridotte possono far pensare alla suggestiva “fattoria della nonna” e a credere che questo garantisca di per sé la produzione di uova sane, naturali e biologiche. Purtroppo non è così automatico che questo si verifichi.

Il rischio è infatti che, in buona fede e non volontariamente, gli animali siano meno controllati e più esposti a malattie e contagi che gli allevamenti cosiddetti “industriali” (definiti così per via delle loro dimensioni) sanno come evitare potendo contare su risorse e conoscenze scientifiche evolute e aggiornate.

Va detto però che i piccoli allevatori sono comunque degni di rispetto quanto i grandi quando seguono sia le indicazioni del Ministero della sanità sia quelle del mondo scientifico che li supporta per migliorare ogni aspetto del lavoro e della produzione.

 

Approfondimentri e curiosità sull’etichettatura delle uova di gallina e sui tipi di allevamento:

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_148_allegato.pdf

Uova: come orientarsi tra tipo di allevamento, certificazioni, sostenibilità ambientale e benessere animale

Approfondimentri e curiosità sull’etichettatura di frutta e verdura:

https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/dove_sono_le_etichette_di_frutta_e_verdura

 

Pietro Greppi

ethical advisor e fondatore di Scarp de tenis

Per entrare in contatto con l’autore: info@ad-just.it

 

2 Replies to “L’uovo è trasparente”

    1. è corretto… si clicca sul link e si passa all’indirizzo dove si trova l’approfondimento su come si legge un uovo

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